Cgil: 5,7 milioni di iscritti nel 2010

In aumento dello 0,04% su base annua. Tengono lavoratori attivi e pensionati. Boom di tessere tra giovani e in generale nel mondo del lavoro atipico, crescita anche nel commercio, bancari e trasporti. Obiettivo 6 milioni di iscritti nel 2013
Nel 2010 gli iscritti alla Cgil hanno sfiorato quota di 6 milioni, visto che – per la precisione – le tessere del sindacato di Corso Italia sono state 5.748.269, con un incremento positivo di 2.104 unità, pari allo 0,04% rispetto all’andamento del tesseramento del 2009. E’ quanto si apprende da una nota diffusa oggi (10 maggio) da Corso Italia. Nonostante gli effetti devastanti della crisi, che ha determinato milioni di ore di cassa integrazione e il licenziamento di moltissimi lavoratori che erano stati posti nelle liste di mobilità, la Cgil tiene tra i lavoratori attivi che fanno registrare un leggerissimo calo di 769 unità, pari ad una riduzione, in percentuale, dello 0,03%. Le tessere Cgil in tutte le categorie dei lavoratori in produzione sono 2.661.183. L’obiettivo, ora per Corso Italia, è quello di raggiungere i sei milioni di iscritti entro i prossimi due anni.
La Funzione pubblica (Fp Cgil) si conferma la prima categoria tra i lavoratori attivi con 409.389 iscritti, seguita dalla categoria del commercio, la Filcams (379.786) e i metalmeccanici della Fiom che hanno tesserato 362.667 lavoratori nel corso del 2010. Tra queste tre categorie di lavoro quella che risulta più in crescita è la Filcams che ha fatto registrare un aumento di 7.518 tesserati, pari ad un incremento percentuale del 2,02% rispetto all’anno precedente. Bene anche per lo Spi, il sindacato dei pensionati della Cgil, che ha fatto registrare un incremento generale di 2.420 iscritti (+0,08%). In crescita anche le iscrizioni alla Cgil dei lavoratori immigrati che ormai, solo tra gli attivi, sfiorano le 500 mila unità (482.530).
Nel 2010 lo scatto più marcato è stato però quello del Nidil, il sindacato dei lavoratori atipici e quindi molto spesso precari, che è cresciuto del 28,05%. Il Nidil si attesta infatti oltre le 53 mila tessere (53.304), con un incremento, in valori assoluti, di 11.676 tessere rispetto al 2009. In crescita anche le tessere catalogate come “miste-lsu” (27.949 rispetto alle 18.586 dell’anno precedente). I due dati sono interessanti e indicano una chiara tendenza del mercato del lavoro. Le liste “miste-lsu” sono infatti quelle degli iscritti che nell’arco dell’anno hanno cambiato più posti di lavoro. Cresce dunque il tesseramento tra i giovani e più in generale in tutto il mondo del lavoro flessibile, intermittente e precario.
Per quanto riguarda i dati territoriali, l’andamento del tesseramento Cgil nel 2010 è stato a macchia di leopardo. Crescono le iscrizioni in alcune regioni del nord, nel Lazio e in quasi tutte le regioni del sud e nelle isole, mentre soprattutto a causa della crisi economica che sta falcidiando le imprese si registrano leggere flessioni in Lombardia, Liguria e Friuli.
Per quanto riguarda i dati relativi all’età dei nuovi tesserati, nel 2010 il dato che spicca maggiormente è proprio quello relativo all’incremento vistoso dei giovani che ormai, complessivamente, sommando tutte le categorie (fatta eccezione ovviamente per lo Spi), sfiorano i 100 mila iscritti.
Analizzando i dati del tesseramento, Enrico Panini, segretario confederale responsabile dell’organizzazione, ha messo in evidenza tre dati: il primo riguarda la certificazione della rappresentatività, un obiettivo da tempo sostenuto dalla nostra organizzazione, un punto centrale della nostra proposta su “Democrazia e rappresentatività”, un tassello fondamentale per la certificazione del voto e della battaglia per la democrazia. Il fatto che ora anche la Cisl concordi con la necessità di arrivare alla certificazione è un fatto molto positivo. Il secondo dato riguarda lo sciopero generale di venerdì 6 maggio: “Le nostre analisi – ha detto oggi Panini – ci dicono che, mediamente, ha scioperato fra il doppio e il triplo della nostra base associativa. Ciò conferma che abbiamo un margine di crescita enorme”.
Il terzo dato messo in evidenza da Panini è relativo al fatto che il risultato elettorale di un nutrito numero di elezioni delle Rsu nella maggior parte dei casi “assegna alla Cgil un tasso di consenso che va dal doppio al triplo del numero dei nostri iscritti in quel luogo”. Si tratta quindi di lavorare a colmare l’attuale gap tra il consenso politico e sindacale che la Cgil riscontra nella società e l’effettiva adesione organizzativa al sindacato.

In aumento dello 0,04% su base annua. Tengono lavoratori attivi e pensionati. Boom di tessere tra giovani e in generale nel mondo del lavoro atipico, crescita anche nel commercio, bancari e trasporti. Obiettivo 6 milioni di iscritti nel 2013
di rassegna.it

Nel 2010 gli iscritti alla Cgil hanno sfiorato quota di 6 milioni, visto che – per la precisione – le tessere del sindacato di Corso Italia sono state 5.748.269, con un incremento positivo di 2.104 unità, pari allo 0,04% rispetto all’andamento del tesseramento del 2009. E’ quanto si apprende da una nota diffusa oggi (10 maggio) da Corso Italia. Nonostante gli effetti devastanti della crisi, che ha determinato milioni di ore di cassa integrazione e il licenziamento di moltissimi lavoratori che erano stati posti nelle liste di mobilità, la Cgil tiene tra i lavoratori attivi che fanno registrare un leggerissimo calo di 769 unità, pari ad una riduzione, in percentuale, dello 0,03%. Le tessere Cgil in tutte le categorie dei lavoratori in produzione sono 2.661.183. L’obiettivo, ora per Corso Italia, è quello di raggiungere i sei milioni di iscritti entro i prossimi due anni.
La Funzione pubblica (Fp Cgil) si conferma la prima categoria tra i lavoratori attivi con 409.389 iscritti, seguita dalla categoria del commercio, la Filcams (379.786) e i metalmeccanici della Fiom che hanno tesserato 362.667 lavoratori nel corso del 2010. Tra queste tre categorie di lavoro quella che risulta più in crescita è la Filcams che ha fatto registrare un aumento di 7.518 tesserati, pari ad un incremento percentuale del 2,02% rispetto all’anno precedente. Bene anche per lo Spi, il sindacato dei pensionati della Cgil, che ha fatto registrare un incremento generale di 2.420 iscritti (+0,08%). In crescita anche le iscrizioni alla Cgil dei lavoratori immigrati che ormai, solo tra gli attivi, sfiorano le 500 mila unità (482.530).
Nel 2010 lo scatto più marcato è stato però quello del Nidil, il sindacato dei lavoratori atipici e quindi molto spesso precari, che è cresciuto del 28,05%. Il Nidil si attesta infatti oltre le 53 mila tessere (53.304), con un incremento, in valori assoluti, di 11.676 tessere rispetto al 2009. In crescita anche le tessere catalogate come “miste-lsu” (27.949 rispetto alle 18.586 dell’anno precedente). I due dati sono interessanti e indicano una chiara tendenza del mercato del lavoro. Le liste “miste-lsu” sono infatti quelle degli iscritti che nell’arco dell’anno hanno cambiato più posti di lavoro. Cresce dunque il tesseramento tra i giovani e più in generale in tutto il mondo del lavoro flessibile, intermittente e precario.

Per quanto riguarda i dati territoriali, l’andamento del tesseramento Cgil nel 2010 è stato a macchia di leopardo. Crescono le iscrizioni in alcune regioni del nord, nel Lazio e in quasi tutte le regioni del sud e nelle isole, mentre soprattutto a causa della crisi economica che sta falcidiando le imprese si registrano leggere flessioni in Lombardia, Liguria e Friuli.
Per quanto riguarda i dati relativi all’età dei nuovi tesserati, nel 2010 il dato che spicca maggiormente è proprio quello relativo all’incremento vistoso dei giovani che ormai, complessivamente, sommando tutte le categorie (fatta eccezione ovviamente per lo Spi), sfiorano i 100 mila iscritti.
Analizzando i dati del tesseramento, Enrico Panini, segretario confederale responsabile dell’organizzazione, ha messo in evidenza tre dati: il primo riguarda la certificazione della rappresentatività, un obiettivo da tempo sostenuto dalla nostra organizzazione, un punto centrale della nostra proposta su “Democrazia e rappresentatività”, un tassello fondamentale per la certificazione del voto e della battaglia per la democrazia. Il fatto che ora anche la Cisl concordi con la necessità di arrivare alla certificazione è un fatto molto positivo. Il secondo dato riguarda lo sciopero generale di venerdì 6 maggio: “Le nostre analisi – ha detto oggi Panini – ci dicono che, mediamente, ha scioperato fra il doppio e il triplo della nostra base associativa. Ciò conferma che abbiamo un margine di crescita enorme”.
Il terzo dato messo in evidenza da Panini è relativo al fatto che il risultato elettorale di un nutrito numero di elezioni delle Rsu nella maggior parte dei casi “assegna alla Cgil un tasso di consenso che va dal doppio al triplo del numero dei nostri iscritti in quel luogo”. Si tratta quindi di lavorare a colmare l’attuale gap tra il consenso politico e sindacale che la Cgil riscontra nella società e l’effettiva adesione organizzativa al sindacato.