«5.000 lavoratori a casa, tutti licenziati, mentre Palermo brucia»

FLAI CGIL FAI CISL UILA UIL

PALERMO

COMUNICATO STAMPA

ATTO D’ACCUSA DEI SINDACATI CONTRO IL MANCATO AVVIO DEI FORESTALI: «A PALERMO 5 MILA LAVORATORI A CASA, TUTTI LICENZIATI, MENTRE PALERMO BRUCIA»

Palermo 25 giugno 2014 – «La Sicilia e Palermo vanno a fuoco. Ettari ed ettari di superficie boschiva distrutti con danni irreversibili per il patrimonio ambientale. Mentre i lavoratori sono a casa». I segretari di Flai, Fai e Uila denunciano la gravissima situazione esistente in Sicilia e nella provincia di Palermo a causa del mancato avvio al lavoro dei forestali. A Palermo in questo momento ci sono 5 mila lavoratori della manutenzione, licenziati, tutti a casa: sono i forestali che dovevano realizzare i para fuoco lungo i perimetri dei boschi, per evitare il propagarsi degli incendi, e che non li stanno realizzando. E ci sono 1.600 lavoratori dell’antincendio, già selezionati, ma non ancora operativi: solo 300 (dei distretti forestali 1 e 2) sono stati messi in servizio questa mattina ma non hanno potuto operare perché sprovvisti dei dispositivi di sicurezza (tuta ignifuga, casco, guanti, maschera, scarpe). I sindacati denunciano anche mezzi, autobotti e furgoni, non sufficienti,

«La politica e i dirigenti dell’azienda foreste – dicono i segretari di Flai Cgil, Fai Cisl e Uila Uil Tonino Russo, Adolfo Scotto e Giuseppe La Bua – devono assumersi la responsabilità del danno fatto al patrimonio boschivo, del pericolo a cui hanno esposto migliaia di cittadini e del grave disagio creato a tutti i lavoratori forestali e alle loro famiglie, del comparto antincendio e manutenzione, che sono rimasti a casa mentre le nostre montagne vanno a fuoco».

Per i sindacati il mancato avvio dei lavoratori forestali, a ridosso della stagione estiva e a tutela del patrimonio boschivo, è un «atto gravissimo e incomprensibile». «Per la prima volta nella storia della forestale siciliana, non vengono realizzati i viali parafuoco. I dirigenti hanno generato l’immobilismo, l’Ars ha stanziato i fondi in ritardo, ed insufficienti rispetto al completamento delle giornate. Ci chiediamo cosa abbiano fatto da gennaio a oggi questi dirigenti. Il presidente della Regione deve intervenire subito, l’immobilismo della burocrazia sta generando condizioni inaccettabili, Speriamo ora sia chiaro alla politica e all’opinione pubblica quanto sia prezioso ed importante il lavoro svolto da questi lavoratori in termini di prevenzione e salvaguardia di tutto il territorio»